di Katia Lenzi
Ecco la storia di Castellalto, silenzioso gigante di pietra, ora diventato un laboratorio di idee per il futuro, in cui risuonano i perché e l’io penso dei bambini.
Castellalto, 800 anni portati con più di un acciacco, sa di essere sotto gli occhi di tutti su quel versante solatìo sopra il paese di Telve. Sotto gli occhi di chi, nei dintorni, guarda dalla finestra o passa in macchina o va al negozio a prendere il pane.
E oltre 10 anni fa, anche i proprietari, i Buffa di Castelalto, scrutavano con preoccupazione, lui, quel gigante di pietra dal mastio romanico smangiucchiato dal tempo e dalla possente cinta muraria. Lo vedevano sì come il solito susseguirsi di muri svettanti, arcate, gallerie e linee di feritoie sotto il tetto azzurro del cielo, ma ogni volta aveva qualche pietra in meno e qualche crepa in più.
Come fare a fermare il degrado dell’amato castello? Senza un intervento pubblico Castellalto rischiava di non superare l’esame del tempo.
Il Comune di Telve decise di stringere a sé questo paziente bisognoso di cure con un comodato d’uso trentennale. Poi si vedrà. Oltre dieci anni di lavori di consolidamento e di manutenzione hanno dato i loro frutti: Castellalto è pronto per una vita diversa.
Un futuro fatto di ragazzi
Vorrei raccontarvi ora del futuro del castello, perché Castellalto è in quella fase della vita in cui deve decidere della propria sorte. Ha buone speranze che i suoi prossimi anni trascorrano tra lavori di restauro e progetti di ricerca. Ma soprattutto il suo futuro avrà il suono dei “perché?” e “io penso” dei ragazzi.
Amministrazione comunale di Telve e associazionismo locale, in particolare l’Ecomuseo del Lagorai, lavorano per portare i ragazzi e le scuole a Castellalto e insieme portare il castello nella loro vita di tutti i giorni, con visite alle mura, ricostruzioni di accampamenti medievali, rievocazioni in costume, spettacoli di falconeria e prove di tiro con l’arco.
Castellalto soprattutto ascolta volentieri cosa pensano di lui i ragazzi. C’è chi si sente padrone delle sue stanze, chi vorrebbe andarci ad abitare, magari con un cavallo e una spada, chi vorrebbe aprirci un ristorante stellato e chi trasformarlo in un museo all’aperto. E intanto le robuste radici del castello attecchiscono in questi ragazzi.
“…lavorano per portare i ragazzi e le scuole a Castellalto e insieme portare il castello nella loro vita di tutti i giorni…”
Castellalto già si immagina questi ragazzi come novelli Francesco IV, il più famoso signore di Castellalto, dalla splendida carriera militare al soldo della casa imperiale nel Cinquecento.
Sempre in giro per l’Europa per gli affari dell’imperatore, ogni tanto a Telve ci tornava, nei brevi periodi di riposo.
Era un cittadino del mondo ma le sue radici erano lì, tra i respiri di pietra del suo castello su in alto.


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