Ganzega Autunno

Prossima fermata Mori

di Giada Robol

La comunità moriana è salita su un treno che ha viaggiato nel passato grazie alla “Ganzega d’Autunno” organizzata dalla Pro Loco Mori Val di Gresta.

Pronti, partenza, via! Dopo due anni di pausa, la Pro Loco Mori Val di Gresta è ripartita con nuove idee per realizzare la XXIV edizione della “Ganzega d’Autunno”, la tradizionale festa che più contraddistingue il paese di Mori.

Grazie alla collaborazione con diverse associazioni, circa 10.000 persone hanno potuto vivere uno spaccato del passato moriano, in particolare il periodo storico tra il 1880 e il 1930.

Come ogni anno, la tematica prevalente su cui ruota tutta la manifestazione si rinnova, e anche questa volta è stato trovato un filo conduttore interessante…

LA M.A.R. DI UNA VOLTA

Quante storie si incrociano sui binari. Donne e uomini, con il proprio bagaglio (colmo di vestiti e storie da raccontare), percorrono ogni giorno chilometri di ferrovia in tutto il mondo. A fine Ottocento, l’avvento del treno ha rappresentato una rivoluzione, trasformando la società, il paesaggio e il modo di viaggiare, più veloce e più comodo.

Anche sul nostro territorio era presente una ferrovia, chiamata M.A.R. poiché collegava le borgate di Mori, Arco e Riva. La linea ferroviaria fu in esercizio a partire dal 1891 fino al 1936 (nel frattempo diventata R.A.R., con partenza da Rovereto), anno in cui venne definitivamente soppressa per la rapida crescita del trasporto automobilistico.

Cosa ha significato la ferrovia M.A.R. per l’epoca? Quanti ricordi la vedono protagonista? Tutto ciò è stato raccontato dapprima durante la serata culturale “La MAR e le sue sorelle” e, in seguito, durante la “Ganzega” vera e propria, attraverso una mostra curata dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.

La sua storia durata quasi cinquant’anni è stata descritta da foto, mappe e pannelli esplicativi…ma non solo: i volontari sono riusciti a trasferire in via Teatro anche un tratto di binari originali!

UN SALTO NELLA BELLE ÉPOQUE

Alla “Ganzega” il tempo sembrava proprio essersi fermato ad un secolo fa. Passeggiando tra via Modena, via Teatro e piazza Cal di Ponte si respirava un’atmosfera antica: usi e costumi di una volta e piatti della tradizione hanno fatto riscoprire la Mori di cent’anni fa.

Ogni portico del centro storico nascondeva una trattoria tipica dove gustare i sapori della cucina popolare: dagli gnocchi di carote alla polenta conza, dai canederli ai lessi e pearà, fino alle fortaie. Il tutto accompagnato da un’ampia selezione di birre e vini locali.

E nei portici fra una locanda e l’altra? Non sono mancate mostre sul tabacco, sulla filatelia, sulla vecchia tipografia, sulla “scuola di una volta” e sui bachi da seta (per ricordare che Mori un tempo era legata all’industria della seta).

Un ruolo importante è stato svolto anche dalla musica, costantemente accesa grazie al sistema di filodiffusione, e dagli spettacoli, stanziali o itineranti: “Parata delle Dame”, “Cafè Chantant”, “Sextet Quartet Dixieland Band”, “Et voilà la Belle Epoque”, “Bel e poc” e “Fantafisa” hanno portato un po’ di Belle Époque in ogni angolo.

“Usi e costumi di una volta e piatti della tradizione hanno fatto riscoprire la Mori di cent’anni fa.”

A teatro, nel corso del weekend, è stata replicata più volte la rappresentazione “Mori…che spettacolo” proposta dalla compagnia “Danza Viva”. Inoltre, una sfilata con la principessa Sissi e le danze di fine Ottocento hanno fatto vivere ai visitatori una domenica sotto la corte asburgica.

Come concludere il weekend? Con il musical “All that musical Great Variety” della compagnia BIT, che ha colorato la piazza con gonne svolazzanti, piume e paillettes scintillanti, al ritmo del Can Can tipico del Moulin Rouge.

Ancora una volta, la “Ganzega d’Autunno” si è dimostrata essere una festa che unisce un’intera comunità e che coinvolge anche persone provenienti da altre regioni, giunte per l’occasione con la voglia di vivere e di divertirsi in modo semplice, proprio come facevano i nostri avi.

È proprio questo lo scopo dei 340 volontari che quest’anno hanno collaborato al fine di creare l’atmosfera ideale per stare insieme in un borgo “d’altri tempi”.