“Prolocopoli” è la proposta che la Pro Loco di Giovo ha ideato per coniugare crescita personale e divertimento, in quattro serate da passare in compagni
Il 13 novembre si è concluso il percorso “Prolocopoli”, organizzato dalla Pro Loco di Giovo: un ciclo di 4 appuntamenti, iniziati il 20 ottobre, per imparare a stare in società e a fare comunità, attraverso un metodo di apprendimento fuori dagli schemi.
“Prolocopoli” nasce infatti da una provocazione: provare a fare un parallelismo tra l’operato delle Pro Loco e la struttura di un gioco di ruolo, usando proprio tale attività come espediente per descrivere il percorso di crescita personale e sociale che le sfide proposte dalle attività in pro loco alimentano.
Il progetto è stato realizzato con la collaborazione con “Volkan – La Tana dei Goblin Trento”, associazione specializzata nel settore ludico, che ha provveduto a illustrare tutte le possibili sfaccettature di questo mondo, spiegando le complessità che si celano dietro alla creazione di un gioco da tavolo. Felix Lalù (musicista) e Roberto Endrizzi (manager), hanno offerto il loro contributo presentando il gioco da tavolo, di loro invenzione, “Pomopoly”, il primo in assoluto ad essere specificatamente ambientato in Val di Non, utile spunto per dare un’impronta alle attività di “Prolocopoli”.
Finanziata grazie al Piano Giovani della Valle di Cembra, l’iniziativa è stata guidata dal Professor Christian Arnoldi della Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento, che ha accompagnato i giovani partecipanti con degli approfondimenti sul significato sociologico, pedagogico e antropologico del progetto.
Immaginazione, organizzazione e divertimento
Il percorso ha quindi preso forma nell’ideazione e creazione di un vero e proprio passatempo ludico: dal tema generale al regolamento, dagli schemi da utilizzare fino alle possibili strategie, tutti stabiliti in 4 incontri a cadenza settimanale, terminati poi con la trasferta a Milano, il 13 novembre appunto, in occasione della “Milan Games Week”. Tra cene conviviali, momenti di confronto e presentazioni dei vari prototipi di gioco congegnati dai partecipanti, l’iniziativa poggia su tre pilastri fondamentali – immaginazione, organizzazione, divertimento – che rappresentano al contempo anche l’essenza delle attività della Pro Loco di Giovo.
“Il gioco è una cosa seria”, è infatti il motto del gruppo, che ha evidenziato i caratteri di aggregazione, inclusività, istruzione e socializzazione del progetto. La Presidente del giovane direttivo della Pro Loco, Marina Erler, ha sottolineato come questa iniziativa si inquadri perfettamente nell’ottica di formazione e coinvolgimento delle nuove generazioni, che sta da sempre molto a cuore all’associazione. L’intento sarebbe quindi quello di portare questo nuovo gioco alla prossima Festa dell’Uva di Giovo per coinvolgere l’intera comunità e non più solo i partecipanti degli incontri “Prolocopoli”.
Ora che l’iniziativa è giunta al termine, la Pro Loco di Giovo non può che ritenersi soddisfatta guardando al bilancio di questo percorso creativo che ha rappresentato un’occasione di incontro, crescita e confronto per i membri della collettività. Speriamo di poter conoscere quanto prima ciò che il futuro ha in serbo per questo progetto dalle mille potenzialità.
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