In cima alla Val di Non, sul confine con l’Alto Adige sorge Rumo, un piccolo e variopinto pesino di montagna. Proprio in questo paesino da anni si svolge “la Smalgiada”, manifestazione che celebra il ritorno a valle del bestiame dopo il periodo di alpeggio estivo nelle malghe d’alta quota.
La manifestazione si svolge solitamente verso la metà di settembre, quando l’aria comincia a diventare più pungente ma il sole ha ancora la forza di riscaldare le ore più calde. Il clima che si respira a Rumo in questa occasione conserva il sapore di un tempo: le stesse maestose montagne che timidamente cominciano a cambiare colore, il suono dei campanacci che riecheggia infinite volte nella valle, la convivialità e gentilezza di coloro che organizzano e partecipano alla manifestazione. Il momento più significativo della festa ha luogo la domenica, quando, verso le 12, dall’alpe cominciano a scendere le mandrie, fino ad arrivare in paese. L’ingresso degli animali in paese è trionfale: centinaia di mucche addobbate con sgargianti corone entrano nel centro, insieme, quest’anno, anche ad un centinaio di capre. L’allegria che portano, con i loro sfavillanti colori e con l’assordante scampanio dei campanacci, è travolgente!
Ma la festa dura ben oltre la sfilata: per tutto il weekend, infatti, vengono proposti piatti della tradizione quali polenta, tortei de patate e Strauben. Musica e balli riempiono il tendone mentre chi si sente fortunato può tentare la sorte con simpatici giochi ed indovinelli. La buona riuscita di queste due giornate deriva sì dalla location e dall’ambientazione ma soprattutto dall’ impegno di tutti i volontari, le Donne Rurali, gli Alpini , i contadini e coloro che, insieme alla Pro Loco, impiegano il proprio tempo per la buona riuscita della manifestazione. L’impegno è tanto, ma la soddisfazione finale ripaga sempre.
La Pro Loco si prende cura di questo evento da molti anni, ed in questi anni la festa è molto cresciuta: partiti da quattro tavole e un pasto frugale, siamo giunti, oggi, ad un evento importantissimo per noi. La Smalgiada è di fatto la manifestazione a cui più teniamo!
“La Smalgiada”, a parer mio, è la manifestazione che segna il limite tra estate ad autunno, ma non un autunno triste e grigio, bensì caldo e colorato di tutte le sfumatura calde che la natura ci sa donare. È il punto che sancisce il ritorno ai normali ritmi di vita dopo un periodo di duro lavoro per l’approvvigionamento invernale.
A molti potrà sembrare una manifestazione anacronistica, non più adatta alla società odierna, poiché troppo radicata alle tradizioni del territorio forse oggi in parte perdute. A parer mio, però, è proprio questo il punto di forza di questa manifestazione: il fatto di perpetrare una tradizione simile vuol dire saper ricordare ed imparare, riuscendo ad amalgamare ciò che fu con quello che è, offrendo alla popolazione odierna un assaggio di ciò che realmente il nostro territorio può dare, nel pieno rispetto sia dei suoi limiti, che delle sue potenzialità.
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