pieve tesino

La prima Pro Loco d’Italia

Terra legata al proprio passato ma che è diventata fucina d’Europa, è qui che è nata nel 1881 la prima Pro Loco d’Italia, a Pieve Tesino!

La vice presidente Maria Avanzo racconta con quale scopo è nata la prima Pro Loco d’Italia:

“La Pro Loco d’Italia era nata con l’idea di essere una società di abbellimento del Colle di San Sebastiano su cui sorge una chiesa del 1478 ed era soltanto un spuntone roccioso. I grandi commercianti che erano andati in Europa e che avevano conosciuto la vita europea fatta di grandi progressi desideravano che anche il nostro territorio fosse particolarmente bello ed elegante, anche perchè venivano spesso accompagnati dalle persone che vivevano in queste grandi città.

Parlo di Parigi, Amsterdam, San Pietroburgo e Mosca. Danno vita a questa associazione di abbellimento. Nel 1925 lo Stato italiano deciderà di cambiare la denominazione e diventerà quindi una Pro Loco che viene destinata ad essere la prima d’Italia.”

Con quali partner collabora la vostra Pro Loco?

“Abbiamo dei vecchi partner (l’APT, l’Università della Tuscia di Viterbo che fin dagli anni ’90 è presente sul nostro territorio) e nuovi (la Fondazione De Gasperi che tiene sia il Museo De Gasperi sia l’altro museo che è chiamato “Museo Per Via”, dato che racconta la storia dei tesini i quali sono stati ambulanti di stampe dalla fine del Seicento fino alla Prima Guerra Mondiale; l’altro partner è l’Eco Museo del Tesino “Terra di Viaggiatori”.

Cuore delle vostre attività è il recupero delle tradizioni e il rilancio culturale del territorio…

“Per quanto riguarda il recupero delle nostre tradizioni abbiamo dato vita ad un turismo che abbiamo voluto denominare “del silenzio”; per esempio, esiste un percorso di 4 km intorno la fabbrica dell’Europa, un percorso di senso che porta a raccontare il mito dell’Europa per poi arrivare a pensare ad un’Europa di pace, di democrazia e di sviluppo. Inoltre, abbiamo collaborato con UNPLI dando via al progetto “Salva la tua lingua locale”.

Lavorando a stretto contatto con la Scuola Primaria del nostro territorio, abbiamo cercato di dare importanza e tutelare la cultura trasmessa dai nostri nonni e dai nostri genitori, che va lentamente scomparendo.

Per concludere, anche il nostro costume tradizionale fa parte del “recupero delle tradizioni”: viene tramandato un costume che è stato indossato dalle donne del nostro paese sin dalla Seconda Guerra Mondiale, mostrato in pubblico durante una tipica “vestizione trentina”.