La Ganzega dei Ciusi e dei Gobj: la tavolata più lunga della storia trentina

Tra Romanico e Rinascimento: Il centro storico di Trento

di Sonia Marconi

Molti Trentini non lo sanno, ma Piazza Duomo è stata definita una delle più belle piazze urbane d’Italia.

Sarà per le case affrescate che la delimitano, prime fra tutte Casa Balduini, che attualmente ospita il ristorante Scrigno del Duomo e Casa Cazuffi-Rella, la cui facciata fu affrescata da Marcello Fogolino, che tra gli anni Venti e Trenta del Cinquecento decorò alcune sale del Castello del Buonconsiglio.

Sarà anche per la Torre civica o per la Fontana del Nettuno.

O ancora sarà per la cattedrale di San Vigilio, per tutti il “Duomo”. La sua costruzione si protrasse per secoli, commissionata a varie riprese dai principi vescovi di Trento, portando alla creazione di un mix di elementi architettonici di stile romanico-lombardo e gotico.

Si apre poi via Belenzani, anticamente chiamata “Contrada larga”, su cui si affacciano alcune delle più belle facciate rinascimentali della città, fra cui quella di Casa Alberti Colico. Il palazzo, come quasi tutti quelli di questa via, è di origine medievale.

L’uso di dipingere le facciate degli edifici fu fortemente incentivato dal principe vescovo Bernardo Clesio, tanto che nel 1533, scrivendo ad uno dei suoi più stretti collaboratori, gli raccomandava di convincere i cittadini più abbienti ad affrescare le facciate delle loro dimore.

Ecco quindi che – oltre alle già citate Casa Balduini, Casa Cazuffi-Rella e Casa Alberti Colico – su via Belenzani possiamo ammirare quello che forse è il più insigne edificio privato del centro storico: Palazzo Geremia.

Oggi prestigiosa sede comunale insieme a Palazzo Thun (situato di fronte). Il portale è sorvegliato alla sua sinistra da un gigantesco guardaportone armato di alabarda (in origine un altro doveva essere dipinto anche a destra), mentre ancora più a sinistra ritroviamo l’immagine allegorica della Ruota della fortuna  e al primo piano sono rappresentati episodi di “storia” romana (fra cui Marco Curzio a cavallo, Muzio Scevola che pone la mano sul fuoco davanti al re nemico Porsenna). La fascia superiore, la meglio conservata, ricorda invece la presenza di Massimiliano d’Asburgo a Trento a ottobre 1501.

Non rimane quindi che alzare gli occhi per ammirare questi capolavori!

All’ombra del Duomo: il palcoscenico della  Ganzega dei Ciusi e dei Gobj

La Ganzega fa riferimento ad un fatto storico accaduto nel VI secolo.   

Il re goto Teodorico, che regnava al tempo in Italia, ordinò la fortificazione della città, chiamando i Feltrini a dare aiuto ai Trentini nella costruzione delle mura. Come si usava un tempo, per festeggiare il termine dei lavori di un’opera così importante e impegnativa, Teodorico offrì ai partecipanti un’imponente GANZEGA, una “pappata” tra canti e balli.  

La Pro Loco di Trento rievoca quei lontani festeggiamenti con una tipica cena trentina, organizzata con passione e determinazione da tanti e instancabili volontari e sostenuta dagli esercenti della città, che credono fortemente nella proposta.

“Ciusi e Gobj con i loro colorati costumi servono la cena, saltimbanchi e giocolieri allietano i partecipanti e la musica dal vivo fa risuonare, per una sera, la città di note e allegria.”

Il menù è tutto trentino.

Comincia con un ricco antipasto a base di lucanica trentina, speck, sopressa delle Giudicarie e Trentingrana, quindi un piatto unico con gulash, l’immancabile polenta con la farina di Storo e il cavolo cappuccio della val di Gresta. Si chiude in dolcezza con una deliziosa tortina di fregolo, preparata dalle sapienti mani dei panificatori trentini e dal nuovissimo amaro della proloco 19.89, realizzato in collaborazione con l’antica Erboristeria Cappelletti.

Cosa c’è dietro tutto questo?

La voglia di vivere la città, stare insieme, infondere il piacere di socializzare e regalare un paio d’ore di leggerezza. Tutto è all’insegna del motto della Confraternita “divertirsi divertendo”: Ciusi e Gobj con i loro colorati costumi servono la cena, saltimbanchi e giocolieri allietano i partecipanti e la musica dal vivo fa risuonare, per una sera, la città di note e allegria.

Il retroscena solidale, poi, rende prezioso l’evento: il premio “Ganzega”  per un progetto solidale    riguardante i ragazzi da 1 e 18 anni.

Si ringrazia Lorenza per la collaborazione.