Inclusività sulla Via Claudia Augusta

Insieme sulle orme degli antichi Romani: inclusività sulla via Claudia Augusta


“C’era una volta, tanto tempo fa, un imperatore romano.”

di Valentina Delbianco

Fra i nomi dei primi imperatori di Roma, membri della dinastia Giulio – Claudia, quello di Tiberio Claudio Druso (10 a.C. – 54 d.C.) tende spesso a rimanere in penombra. Le fonti giunte fino a noi tratteggiano la sua figura come quella di un uomo maturo e malaticcio, dall’indole relativamente mite se posta a confronto con gli esempi forti e cruenti del suo predecessore – il folle Caligola – e del suo successore – il famigerato Nerone –. Forse è per questi motivi che il nome di Claudio circola sottotono nelle conversazioni a tema.

Eppure fu un “buon” imperatore: durante il suo mandato, bruscamente interrotto dall’avvelenamento ordito dalla moglie Agrippina, ebbe modo di rivelarsi quale abile amministratore, guidando una politica espansionista – con annessa conquista della Britannia – e patrocinando grandi lavori nell’edilizia pubblica.

Fra tali opere che supervisionò e portò a termine rientra anche la via che prende il nome di “Claudia Augusta”: quella che fu un tempo la strada più importante che collegava il cuore dell’Impero con le terre d’Oltralpe.

Voluta nel 15 a.C. da suo padre, il generale Druso Maggiore, figlio adottivo dell’imperatore Augusto, venne completata da Claudio nel 47 d.C., come testimoniano ancora oggi le due pietre miliari rinvenute già dal Cinquecento a Rablà (in Alto Adige), e a Cesiomaggiore (presso Feltre, in Veneto).

Questa strada si dispiegava per oltre 500 chilometri in due rami separati che dall’Adriatico e dal Po giungevano a riunirsi proprio a Trento, per poi proseguire come un unico percorso fino ad Augsburg (in Baviera). Nata per scopi militari e per spostare le truppe, la via Claudia Augusta venne utilizzata per secoli e secoli come una delle principali vie economiche e commerciali.

Esistono già da tempo percorsi tematici che permettono di vivere l’emozione di ripercorrere gli stessi passi dei nostri antenati lungo l’antico percorso, ma la Pro Loco cà Comuna del Meanese ha deciso di allargare gli orizzonti di questa esperienza, così che tutti possano fruirne e goderne.

È nato così il progetto “Inclusività sulla Via Claudia Augusta”, finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dalla Provincia Autonoma di Trento, con l’obiettivo primario di riqualificare il percorso romano, rendendolo usufruibile anche a persone con disabilità motoria o sensoriale, nonché alle fasce di età più giovani.

La Via attraversa il nostro territorio per una lunghezza di ben 10 chilometri, partendo da l’Orrido di Ponte Alto di Cognola per giungere a Lavis, nella zona Giardino Bortolotti detto anche Ciucioi. 

La prima missione che si è proposta la Pro Loco è stata venire incontro alle persone con disabilità motoria o sensoriale, che purtroppo in molti contesti di riqualificazione non ricevono ancora la dovuta considerazione, restituendo loro la possibilità di apprezzare la storica passeggiata.

In questo si è rivelato prezioso il sostegno di una associazione importante come l’ANFFAS (e nello specifico dei servizi “Progetto Per.La” e “CSE Madonna Bianca”), che non si è tirata indietro alla richiesta di soccorso da parte della Pro loco, ma anzi ha messo a sua disposizione strumenti per la riqualifica del percorso, contribuendo anche nello sviluppo della cartellistica. 

Si è provveduto infatti ad illustrare la storia e la natura che si trovano lungo la via Claudia Augusta con l’ausilio di pannelli illustrativi, tradotti in varie lingue (con l’aiuto dei ragazzi della 3A del liceo linguistico Sophie Scholl) e muniti anche di testi in braille e brani che rientrano nella Comunicazione Aumentativa Alternativa (tecnologia ETR Easy to read). 

A conclusione di questa prima fase di lavori, la Pro Loco cà Comuna del Meanese ha deciso di festeggiare organizzando un evento nella giornata del 13 ottobre 2021. In tale occasione, grazie all’intervento dell’azienda REMOOVE, si è potuto provare il percorso con mezzi di e-trycle, ovverosia triciclette a pedalata assistita con allestimenti speciali per soddisfare le esigenze di ognuno: dalle cargo bike per il trasporto dei bimbi alle special-bike realizzate per accogliere persone con disabilità motorie, cognitive o sensoriali. L’evento ha visto la significativa presenza di un accompagnatore di Media Montagna, che ha seguito i partecipanti illustrando la storia della via Claudio Augusta.

Il progetto per promuovere la Via Claudio Augusta si è concentrato quindi, in secondo luogo, sulla parte didattica: la Pro Loco si è adoperata per la costruzione di percorsi didattici sul luogo inerenti storia, geografia, geologia e biologia, con guide che possano illustrare anche ai piccoli le curiosità che racconta il territorio attraversato dall’antica strada. 

In quest’ottica è prevista anche la prossima realizzazione di una ‘Aula nel bosco’, che permetta ai giovanissimi di immergersi nella natura per assimilare al meglio i racconti sulla storia di persone lontane nel tempo e nello spazio. 

Un problema che si pone per la piena riuscita del progetto di rinascita della via Claudia Augusta è connesso alla scarsa presenza di strutture adibite ad accogliere i visitatori della Via: se, come si auspica, il loro numero aumenterà, dove potranno essere ospitati? La presenza di Bed and Breakfast lungo il percorso è limitata.

La Pro Loco ha pensato anche a questo aspetto, organizzando un corso destinato ai proprietari di abitazioni che non vengono usate a scopi commerciali: un progetto che mira a dare consapevolezza alle persone, nonché a fornire loro strumenti concreti per una riflessione sulle potenzialità turistiche che ha la propria casa. 

Nient’altro rimane da dire, se non accogliere l’invito della Pro Loco cà Comuna del Meanese e andare tutti insieme, senza più distinzioni di sorta, alla scoperta della antica via Claudia Augusta.