SCINTILLE_TERRITORI

Il passato in un suono

Quando visito un luogo che mi affascina, una cosa che mi chiedo è ‘Cosa c’era un tempo di significativo qui che oggi è scomparso?’

di Francesca Corradini

Ci sono varie modalità per rispondere questa domanda. Io ho deciso di farlo in modo creativo, attraverso i suoni. Sì, può sembrare un’idea originale e difficile da attuare, e invece, con l’aiuto della Pro Loco Cà Comuna del Meanese e di tanti abitanti del luogo sono riuscita ad avvicinarmi alle tradizioni che caratterizzavano una zona particolare, la collina di Meano, a pochi chilometri da Trento. La mia idea era quella di restituire alla comunità un pezzetto del suo passato, come un patrimonio che le appartiene.

Ricercare piccole tracce dimenticate…

Ma da dove partire per ricostruire quello che, proprio per sua definizione, è ineffabile? Parlando con la gente: ho iniziato parlando con la gente, porgendo loro la stessa domanda che ponevo a me stessa: cosa è scomparso ed ha il valore di essere preservato? C’è stato chi, come Irma Clementi, mi ha riferito che nel passato «c’erano tantissime processioni; per i funerali […] se le campane suonavano due volte era per le donne se suonavano tre volte era per gli uomini». Grazie a un altro abitante della collina di Meano, Sergio Oliver, ho saputo che al posto delle campane nel periodo di Pasqua di “solito nei paesi si costruivano degli strumenti musicali di legno, una era chiamata grega, l’altra si chiamava batticola”. Sono emerse informazioni interessanti anche su ritualità trentine come il trato marzo che secondo le testimonianze aveva luogo in cima alla Via al Camantolin, sulle processioni frequenti nel passato, sui circoli mandolinistici della collina, sul rapporto legava l’uomo di un tempo all’ambiente e alle pratiche rurali.

Nel periodo di Pasqua si costruivano strumenti musicali in legno, come la grega e la batticola

Un processo lento e certosino, che è andato avanti investigando le immagini del passato. Attraverso il materiale contenuto nell’archivio fotografico – raccolto con cura dagli inizi dell’attività della Pro Loco di Meano – e i risultati dei progetti che sono stati realizzati nel corso degli anni ho potuto attraversare “con la mia immaginazione” gli episodi e gli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia del territorio del meanese. Attraverso le esplorazioni sul territorio ho trovato peculiarità e curiosità nascoste, e così, ripercorrendo le strade ed i luoghi che appaiono nelle fotografie conservate dalla Pro Loco, ho osservato il presente del sobborgo con un occhio diverso, più attento e più esplorativo.

… E farle diventare qualcosa di utile per tutti

Un’ altra domanda che mi sono posta è come poter raccogliere questi suoni in modo che possano essere fruiti da tutti. Registrandoli e raccogliendoli in una mappa, che possa raccontare la memoria del paese ma anche che coinvolga i cittadini locali e i visitatori, che possano contribuire ad ampliare la mappa registrando i suoni del presente che incontrano nei percorsi sul territorio. Un progetto che è ancora nel cassetto, ma che spero troverà la luce nei prossimi mesi. Vi terrò aggiornati!

Illustrazione di copertina: Giorgia Molinari