Custodi orgogliosi del rito del Vecio e della Vecia, i ragazzi delle scuole medie e superiori di Preore ogni anno si mettono in gioco nel preparare in autonomia un pezzo del tradizionale carnevale del paese.
Anca stan come tuc i agn el Nane e la Cati i è vegnudi.
Così inizia il carnevale di Preore, quello del Vecio e della Vecia.
La festa prende il nome dal Nane e dalla Cati, due immaginari vivaci vecchietti che ogni anno tornano in paese e commentano, senza peli sulla lingua, i principali fatti di attualità.
Questa manifestazione colorata, frizzante e giovanissima, domenica 19 febbraio è tornata ad animare le vie del centro storico secondo uno schema ben preciso: l’organizzazione della festa è in mano alla Pro Loco di Preore, coadiuvata dalle altre associazioni ma il rito del Vecio e della Vecia se lo gestiscono in autonomia i ragazzi delle scuole medie e superiori.
Regole antiche di un carnevale giovanissimo
Regole non scritte, tramandate da generazioni, consegnano a questi ragazzi la ‘sovranità’ di fare un po’ come pare loro nell’organizzare questo rito.
Spetta a loro allestire il carretto su cui troneggiano i manichini del Nane e della Cati, scegliere la scenografia e i vestiti indossati dai due ‘terribili vecchietti’, a tema con gli argomenti poi trattati nelle scenette.
Questi giovani trainano a mano il carretto nella sfilata lungo le vie del paese, tra coriandoli e mascherine, al canto ritmato di tutti i partecipanti: “eh, el Vecio e la Vecia, eh el Vecio e la Vecia”.
Arrivati in piazza, i ragazzi danno sfogo a tutta la loro tagliente verve nelle scenette con i commenti al vetriolo di Nane e Cati: l’attualità, le piccole novità del paese, le bonarie prese in giro degli abitanti di Preore. I testi sono scritti in rime dialettali dagli stessi ragazzi.
A Carnevale si impara l’amore per il proprio paese
I ragazzi con il loro carro e le scenette di Nane e Cati, gli alpini a mescolar polenta, la Pro Loco a distribuire piatti di polenta e salamino e grostoli, i bimbi ad assistere allo spettacolo tra bolle e clown: la piazza di Preore diventa il cuore pulsante del carnevale, a cui partecipano anche parecchie persone dai paesi vicini.
Si chiude in bellezza con la pasta e il ragù organizzata sempre dai ragazzi del carro dei Veci.
Sotto lo sguardo arguto di Nane e Cati, ci dicono i volontari della Pro Loco, succede la cosa più bella del mondo: si sta insieme, ci si diverte ma soprattutto si impara l’amore per il proprio paese. Grandi, piccoli o ragazzi che sia.
“Si sta insieme, ci si diverte ma soprattutto si impara l’amore per il proprio paese“.


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