Una Pro Loco in città è qualcosa di particolare, che ha delle caratteristiche specifiche legate all’ambiente urbano: tra queste, c’è la capacità di confrontarsi con un contesto che ospita eventi anche di caratura internazionale.
La Pro Loco Centro Storico di Trento naviga in queste acque da tempo e negli anni ha trovato sempre modi nuovi di integrarsi in questo tessuto complesso
E’ di poche settimane fa la loro ultima collaborazione, quella con il Trento Film Festival. Da sempre impegnata in sfide che metterebbero in difficoltà anche i più rodati, la Pro Loco Centro Storico di Trento ci racconta la sua avventura e ci svela la sua ricetta per affrontare i grandi eventi.
Evento di spicco nel panorama cinematografico nazionale, il Trento Film Festival porta ogni anno a Trento centinaia di pellicole e di personaggi legati al tema della montagna, con un afflusso di visitatori che supera i 20.000. Nell’edizione di quest’anno, per la prima volta, il Festival ha deciso di affidare la parte gastronomica proprio alla Pro Loco Centro Storico di Trento. Come è nata questa sinergia?
“Quando ce lo hanno proposto, dopo averci visti all’opera con Autumnus (la rassegna ottobrina dell’enogastronomia trentina), ci siamo spaventati. Ma poi ci siamo detti no, non possiamo rifiutare”. Marco Lazzeri, presidente della Pro Loco, racconta la sfida con l’entusiasmo di chi la prova l’ha già superata. “10 giorni di festival con migliaia di presenza sono un grande impegno per noi che siamo tutti volontari, ma la nostra Pro Loco ha ormai esperienza nei grandi eventi.”
Nella Baita del Trento Filmfestival il cibo è diventato veicolo di socialità e di cultura
Da anni alla regia delle Feste Vigiliane, in particolare nella grande cena di apertura (la Ganzega) e nella parte delle rappresentazioni storiche, la Pro Loco Centro Storico di Trento ha certamente maturato una capacità notevole nell’organizzazione di eventi complessi. Che cosa avete offerto al pubblico?
“Per il Filmfestival abbiamo deciso di allestire una “Baita”, uno spazio in cui il cibo è diventato veicolo di socialità e di cultura. Per noi l’enogastronomia è in primo luogo espressione del territorio, che si realizza valorizzando al meglio i prodotti locali. In tutte le nostre iniziative cerchiamo di trasferire questo spirito, quindi al Filmfestival abbiamo presentato solamente piatti cucinati con prodotti 100% trentini. Per farli conoscere ancora meglio, abbiamo invitato ogni giorno un produttore diverso, che poteva così presentare il suo prodotto più nel profondo. Ma enogastronomia vuol dire anche convivialità, per questo abbiamo pensato a questo spazio come un luogo in cui fermarsi non solo per mangiare, ma anche per confrontarsi. La sera, dopo gli spettacoli, abbiamo chiamato i protagonisti del festival a fermarsi da noi per dei brevi incontri con il pubblico, che abbiamo intitolato “Terre Alte”: così chi stava seduto ai nostri tavoli poteva conversare con alpinisti, autori, registi e attivisti del clima”.
L’evento ha impegnato la Pro Loco per 10 giorni, con 15 volontari al servizio ogni giorno al servizio: come si gestisce questa mole di lavoro e quale il modo migliore, in generale, per una Pro Loco, di affrontare un’attività così impegnativa?
“L’elemento fondamentale è una buona organizzazione interna. Noi abbiamo 2 addetti assunti per tutto l’anno (in due riescono a far lavorare 300 persone!) e quasi 300 volontari, divisi in gruppi di lavoro: chi si occupa dell’allestimento, chi del servizio, chi della comunicazione, chi della parte fiscale e via dicendo. Ogni gruppo ha un referente (molto ben selezionato) e lavora in piena autonomia: ognuno sa quale è il suo obiettivo e a chi rivolgersi. Abbiamo rodato questo sistema negli anni e per questo ci siamo sentiti in grado, due anni fa, di partire con l’organizzazione di un evento davvero impegnativo come Autumnus (quest’anno dal 19 al 22 ottobre).”
Buona organizzazione, motivazione e riconoscimento gli ingredienti del nostro lavoro
Come motivare un gruppo così ampio, e a cui si richiedono tanti sforzi?
“Ogni volontari sente come suo l’evento. Autumnus, ad esempio, è nato proprio da noi, ci riconosciamo pienamente in quello che è diventato e che sta diventando ogni anno di più: un festival dell’enogastronomia trentina di eccellenza. Poi ognuno ha una sua motivazione diversa in base alle sue passioni: per il Festival della montagna si sono attivati maggiormente gli appassionati di alta quota, alle Vigiliane sono più presenti i ragazzi che sono nei gruppi dei Ciusi e Gobj… E poi, c’è il riconoscimento che la Pro Loco ti riserva quando l’evento finisce. Alla conclusione delle Vigiliane, per esempio, ci dedichiamo un fine settimana al mare, dove la Pro Loco offre una cena ai volontari ma che negli anni è diventato una piccola vacanza che tutti aspettano!”
Prossimo appuntamento in calendario?
“La prossima settimana presentiamo già la nuova edizione di Autumnus, mentre da questi giorni siamo al lavoro per la Ganzega dei Ciusi e Gobj (la tavolata di 600 m che il 10 giugno riempirà via Belenzani – biglietti disponibili qui)“


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