A Dro i ragazzi di 13-14 anni sono diventati protagonisti di un bellissimo progetto che trasforma una pagina tragica del passato in nuova linfa per il futuro della comunità
1914 – 1918: Prima Guerra Mondiale. Uomini a combattere al fronte, paesi svuotati, civili costretti a lasciare le loro case e a partire per terre lontane.
75.000 furono i trentini mandati dagli austroungarici nei campi profughi in Boemia, Moravia, in Bassa e Alta Austria. In particolare gli abitanti di Dro, Ceniga, Pietramurata e Drena vennero mandati a Braunau am Inn. Lì morirono in 130.
Dopo più di 100 anni, cosa rappresenta tutto questo per noi?
Cosa possiamo portare via da questa storia lontana?
I volontari della Pro Loco Sant’Antonio di Dro questa domanda se la sono fatta.
La Pro Loco Sant’Antonio di Dro, custode attiva della memoria dei profughi di Braunau
Che cosa lega la Pro Loco a questo evento che ha lacerato la comunità?
Secondo Sebastiano Matteotti, presidente della Pro Loco, è stato in quella pagina tragica che è nato un primo momento di attivazione delle persone per la propria comunità di origine.
Ci racconta Sebastiano Matteotti: “I nostri concittadini ‘segregati’ nelle baracche di Braunau pensavano al loro paese e a cosa fare una volta tornati. A noi volontari piace immaginare che siano stati gettati lì i semi che hanno portato alla fondazione del Comitato Pro Chiesa S. Antonio nel 1920, nato per recuperare la nostra chiesa danneggiata durante il conflitto e poi diventato Pro Loco Sant’Antonio di Dro”.
Dal 2017 la Pro Loco si è presa così l’incarico di custodire la storia dei profughi di Braunau, dandole voce con il progetto ‘Memoria 2.0’.
Un’iniziativa che nel corso degli anni ha trovato sempre più forza nella partecipazione attiva della comunità. C’è chi ha riportato in vita pagine lontane della propria storia famigliare, chi ha scandagliato i ricordi dei nonni, chi ha prestato documenti e foto, chi ha aperto i bauli per recuperare vecchi abiti e oggetti…
La Pro Loco ha raccolto tutti questi spunti e li ha rielaborati in una sequenza vitale e multiforme di attività ed espressioni: dagli spettacoli teatrali che raccontano la vita nel campo attraverso la voce delle donne, ai docu-film e all’emozionante ‘Viaggio del Ricordo: Ritorno a Braunau’ e ancora mostre fotografiche, pubblicazioni, allestimento di percorsi a tema storico…
Far conoscere questa storia, dar voce ai suoi protagonisti, fare memoria e farlo diventare materia viva di riflessione per le nuove generazioni: questi gli obbiettivi del progetto ‘Memoria 2.0’.
Quest’iniziativa è un filo rosso che attraversa i secoli e che fa sentire i volontari della Pro Loco vicini a chi, in mezzo al dolore e alla paura delle grigie baracche di Braunau, ha saputo credere nel futuro e piantare i semi della futura Pro Loco di Dro.
“Storie di oltre 100 anni fa sono diventate per questi ragazzi una base per creare dei legami più forti con la propria comunità e per sperimentare cosa si può fare per il prossimo.”
I ragazzi, insieme per la propria comunità
Ma si poteva fare ancora di più.
In questo bellissimo ed emozionante progetto mancava il futuro, mancavano le nuove generazioni.
Quindi da 3 anni l’iniziativa ‘Memoria 2.0’ è approdata nelle scuole medie del paese con la proposta didattica ‘Il ricordo. Profughi a Braunau 1915-1918’.
I volontari della Pro Loco e i loro collaboratori sono entrati nelle classi di terza media con il racconto di cosa è successo in quelli anni lontani, ma anche con i docufilm e la lettura teatralizzata delle lettere e dei diari delle profughe e con la ricostruzione dell’angolo della profuga, costituito da un baule con i vestiti e altri oggetti dell’epoca.
I ragazzi hanno risposto in modo sensibile ed attento con tutto l’entusiasmo dei loro 13-14 anni. Hanno fatto ‘esercizi di pace’, scrivendo e disegnando i loro pensieri e le loro speranze per il futuro. I loro elaborati diventeranno presto parte di una serie di pannelli che andranno ad abbellire un tratto del paese di Dro.
Storie di oltre 100 anni fa sono diventate per questi ragazzi una base per creare dei legami più forti con la propria comunità e per sperimentare cosa si può fare per il prossimo.
Se poi lo facciamo assieme agli altri, che siano i nostri amici, la nostra squadra o l’associazione del paese diventiamo una forza invincibile.


ph: Pro Loco Sant’Antonio di Dro
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