Ogni volontario ha un suo modo di fare Pro Loco, con il proprio bagaglio di sogni ed esperienze. Per i ragazzi della Pro Loco di Nanno? E’ imparare divertendosi.
Un gruppo di ragazzi che si conoscono da sempre e che insieme stanno facendo esperienza dell’essere volontario: questa è la Pro Loco di Nanno, nel comune di Ville d’Anaunia.
Condividono idee e riflessioni, progettano e sperimentano ma soprattutto si divertono a fare quel che fanno. “Ci abbiamo preso gusto”, ci racconta Giulia Menapace, presidente della Pro Loco, portavoce del pensiero di tutti gli altri volontari. E così, direttivo dopo direttivo, evento dopo evento, “stiamo imparando e ci mettiamo in gioco, grazie ai tanti spunti che ci vengono dal paese”. Spunti che hanno alimentato in questi anni l’energia, la creatività e la voglia di fare di questi volontari.
Il lavoro dei volontari che dà voce alla comunità
Il lavoro della Pro Loco di Nanno prevede una bella varietà: dalla Festa di Santa Lucia ai laboratori creativi per i bambini, agli eventi per adulti al castello di Nanno in collaborazione con altri soggetti incaricati della promozione turistica del territorio fino ai dj-set in piazza per i più giovani.
Una scintilla in particolare ha ispirato la Pro Loco, tra 2022 e 2023, per un evento ‘fuori dagli schemi’ e assolutamente nuovo per la comunità.
Una signora di Nanno ha contatti con i volontari del movimento globale One billion rising, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza sulle donne, attraverso iniziative organizzate in in tutto il mondo il 14 febbraio, giorno di San Valentino alla stessa ora, a seconda dei vari fusi orari. Nasce così tra i volontari della Pro Loco di Nanno l’idea di aderire all’iniziativa con un flash mob in piazza, di cui viene stata data data comunicazione sui social e attraverso il passaparola.
L’obiettivo era ritrovarsi a ballare assieme per dare vita a una forma di protesta contro ogni violenza. L’affluenza ha stupito piacevolmente gli organizzatori: c’erano nonne con le nipotine, ragazze, mamme di ogni età.
Il risultato più bello, al di là del successo dell’evento? “La gente ha iniziato a parlare del tema della violenza, stimolando il confronto, anche qui, dove solitamente c’è molto riserbo sull’argomento”, ci conferma Giulia Menapace. “Ci hanno chiesto di rifare manifestazioni di questo tipo, tanto che a ottobre proporremo un’iniziativa sul tema dell’accoglienza: tra uomini e donne, giovani e anziani, abitanti del posto e stranieri…”.
La Pro Loco, con quest’iniziativa, è riuscita a mettere in agenda pubblica una questione come quella della violenza solitamente confinata alla dimensione privata. Il tema è delicato e non è sempre facile trovare la chiave giusta per parlarne.
“Per tutti noi volontari la Pro Loco è un posto dove trovarsi, uno spazio accogliente dove creare e portare le proprie idee senza paura”.
Fare Pro Loco? Una scuola di vita
In questi anni i volontari si sono messi d’impegno per intercettare interessi e desideri della comunità e dar loro voce attraverso l’attività della Pro Loco. Ma non è solo questo.
Giulia Menapace sottolinea che per i ‘suoi’ volontari fare Pro Loco non è solamente organizzare eventi, ma molto di più. Ci racconta che questo agire è una piccola-grande scuola di vita, e in particolare per i più giovani uno strumento “per mettersi in gioco con le proprie risorse e acquisire nuove competenze, spendibili anche in altri contesti”.
“Per tutti noi volontari è un posto dove trovarsi” prosegue Giulia Menapace “uno spazio accogliente dove creare e portare le proprie idee senza paura”.
Ma questi volontari come vedono il futuro della loro Pro Loco?
Giulia Menapace condivide ancora una volta il pensiero di tutto il gruppo: “Stiamo lavorando affinché la Pro Loco entri sempre più in sinergia con le altre associazioni del territorio, facendo crescere una solida rete di collaborazione. Vogliamo mettere le nostre energie in circolo contribuendo a rafforzare il tessuto sociale della comunità”.

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