Un progetto ambizioso e visionario per far crescere la Piana Rotaliana
di Viviana Brugnara
Lascia correre veloci le parole, Alois Furlan, nel suo racconto fatto di progetti, Pro Loco, visione, comunità e territorio. Quarantadue anni, ingegnere ambientale, Alois ha intrapreso la sua avventura nel mondo delle Pro Loco come consigliere nel 2000. La sua era – ed è – la Pro Loco di Mezzocorona, rinomato centro abitato della Piana Rotaliana conosciuto per i suoi vini, soprattutto per il Teroldego.
Ricorda bene Alois quando nel Duemila venne contattato per entrare a far parte di un direttivo rinnovato, giovane, che di lì a poco avrebbe ripreso un evento tradizionale della borgata, quello che oggi è il “Settembre Rotaliano”, un appuntamento che ogni anno attira migliaia di visitatori e rappresenta una vetrina di eccellenza per il mondo vitivinicolo della Piana Rotaliana.
“La proposta di creare qualcosa di nuovo venne presa con grande entusiasmo pur con la consapevolezza di poter anche correre un rischio.”
C’era però già nell’aria il sentore di dover fare un passo in più, un qualcosa che andasse oltre il semplice “fare Pro Loco”. Fu così che alle soglie del nuovo millennio vennero portate avanti delle prove generali di costruire qualcosa di più grande. “C’erano i primi intenti – racconta Alois – di creare qualcosa che unisse il mondo delle Pro Loco e quindi della Piana. Facemmo il primo portale online e ci dotammo di un logo per contraddistinguere lo stare insieme delle sei Pro Loco aderenti a questo progetto”.
Nel frattempo Alois entrò anche a far parte del direttivo della Federazione (dove rimase in carica due mandati, uno dei quali come vicepresidente) e così si iniziò a pensare seriamente a come strutturare un vero e proprio Consorzio. Il progetto si realizzò concretamente nel 2011 con la fondazione del Consorzio Turistico Piana Rotaliana Königsberg, del quale Alois è rimasto alla guida come presidente fino a qualche mese fa.
Ripercorrendo il momento della nascita, Alois ricorda come in quel periodo la proposta fatta alle Pro Loco della Piana e a tutti i Sindaci fu quella di entrare a far parte dell’APT di Trento: questa fu, paradossalmente, la scintilla che fece scattare nel mondo del volontariato turistico ma anche delle istituzioni locali la consapevolezza turistica di poter fare la differenza e la proposta di creare qualcosa di nuovo venne presa con grande entusiasmo pur con la consapevolezza di poter anche correre un rischio.
Ad un decennio di distanza Alois Furlan osserva il percorso intrapreso, cogliendone i risultati raggiunti. “Inizialmente il Consorzio – racconta – ha affrontato difficoltà imputabili all’assenza di un ente di promozione turistica e di una rete tra operatori del territorio, oltre che la scarsa consapevolezza delle potenzialità turistiche del luogo e delle sue eccellenze. Sono stati ideati progetti legati alla valorizzazione del patrimonio vitivinicolo, gastronomico, naturalistico e storico-culturale della Piana ed è così aumentato l’apprezzamento e la fiducia dei vari partner: istituzionali locali, Pro Loco e soggetti privati. Questo ha permesso di attrarre nuove risorse economiche, arrivando a triplicare il budget, quintuplicare lo staff rispetto agli inizi e progettare molte iniziative legate principalmente all’enoturismo”.
Oggi il Consorzio ha in cantiere sempre nuovi progetti, che principalmente girano attorno alla cultura vitivinicola, all’enoturismo con iniziative come Incontri Rotaliani, EnoturLAB e corsi di formazione per gli operatori della ricettività e i commercianti.
Non mancano certamente altri più ambiziosi, come il percorso ciclabile del Giro del Vino 50 – finanziato dal GAL del Trentino Centrale e dalla Comunità Rotaliana-Königsberg – con più di 50 km che racconta le peculiarità produttive. Ma anche percorsi trekking dedicati al vino, la realizzazione di luoghi di narrazione del vino e collaborazioni con territori vicini.
Punti di investimento importanti, nati dal volontariato, per scoprire le eccellenze di un territorio.


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